Si stima che ogni abitante produca in un
anno circa 14 kg di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed
elettroniche). Se abbandonati o non trattati correttamente, questi rifiuti
disperdono nell’ambiente sostanze pericolose inoltre non potrebbero essere recuperate
molte materie prime quali vetro, plastiche e metalli (ferro, rame, acciaio,
ghisa e alluminio). Da un elettrodomestico è infatti possibile ricavare 28
kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra
rame e alluminio.
Alcuni RAEE contengono sostanze dannose
per l’ambiente. Ad esempio, clorofluorocarburi (CFC) e
idroclorofluorocarburi (HCFC), utilizzati nei circuiti refrigeranti e
nelle schiume isolanti di frigoriferi, congelatori e condizionatori di vecchia
generazione. Questi gas sono considerati i principali responsabili
dell’immissione di cloro nell’atmosfera e hanno un forte impatto
ambientale.
Sono inoltre pericolose alcune sostanze
presenti nei condensatori, negli interruttori al mercurio e
nelle componenti cromate dei più comuni elettrodomestici.
Il nostro centro comunale di raccolta divide
i RAEE in tre gruppi, individuati dalla normativa in base al sistema di
trattamento e smaltimento:
· Gruppo RAEE
(CFC);
· Gruppo RAEE
(TV);
· Gruppo RAEE
(CUC.+SCALD.).
Una volta divisi, i RAEE vengono portati
negli impianti specializzati per lo smontaggio, il recupero e il riciclaggio
delle parti riutilizzabili.
Negli impianti, i vecchi
elettrodomestici vengono conservati in ambienti protetti e
privati delle componenti pericolose.
I gruppi più dannosi per l’ambiente sono
gli apparecchi che contengono CFC e HCFC, gas
molto dannosi per l’ozono.
Per prima cosa dal circuito di
raffreddamento vengono estratti gli olii e i gas CFC e HCFC, poi
viene smontato il compressore. Solo dopo l’elettrodomestico viene
triturato in un ambiente ermetico, per evitare la dispersione dei gas nocivi
contenuti nelle schiume isolanti.
Molti televisori e monitor raccolti
(Gruppo RAEE "TV") hanno un tubo catodico che deve essere
trattato per evitare di spargere polveri di metalli pesanti e per riciclare il
vetro, che poi diventano nuovi monitor e tv. Attualmente il
vetro recuperato viene riutilizzato dagli stessi produttori di monitor e
schermi.
Oltre il 90% dei materiali di cui è
composto un monitor a tubo catodico (rame, ferro, alluminio, vetro, plastica)
viene riutilizzato.
Il riciclaggio degli altri
elettrodomestici (lavatrici, lavastoviglie, cappe aspiranti, piccoli
elettrodomestici) è più semplice, perché non hanno gas all'interno. Dopo la
rimozione delle parti pericolose (interruttori e condensatori) e dell’eventuale
contrappeso di cemento, possono quindi essere triturati anche in ambienti non
ermetici.
Queste operazioni consentono il recupero
di molti materiali (ferro, rame, alluminio e plastica) e
l’eliminazione di quelli che non possono essere riutilizzati, ad
esempio il poliuretano.
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