domenica 3 giugno 2018

COMBUSTIONE ILLECITA DI RIFIUTI IN CONTRADA QUATTRO VANELLE



Una intensa e nera colonna di fumo che si vede anche da Partinico, spero che il genio che ha appiccato il fuoco venga beccato e punito come merita.“L’inquinamento atmosferico in gran parte della Terra è notevolmente sottostimato dal momento che nessuno sta considerando la combustione a cielo aperto della spazzatura”.



La cattiva pratica di bruciare i rifiuti sta immettendo nell’atmosfera molti più componenti nocivi di quanto si credesse infatti bruciare i rifiuti, soprattutto la plastica, produce inquinanti altamente tossici come le diossine e gli idrocarburi policiclici aromatici oltre che sostanze inquinanti – come il particolato, monossido di carbonio, e il mercurio – tutte sostanze che vengono rilasciate durante la combustione dei rifiuti e che possono influenzare notevolmente la salute umana e i cambiamenti climatici.
Tutto questo si verifica purtroppo con regolartà in posti come la Contrada Quattro Vanelle, nonostante esista una legge che dovrebbe infliggere delle sanzioni penali "tipo delitto" per contrastare chi appicca i roghi tossici a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate, in precedenza sanzionabili solo con contravvenzioni (ma eravamo pur sempre già nel campo penale…)

Sostanzialmente il delitto mira a sanzionare (parzialmente) in modo più duro – rispetto a come è stato fino ad ora sanzionato – il diffuso sistema (sempre e comunque illegale) di dare fuoco a cumuli di rifiuti di vario tipo, producendo un inquinamento reiterato, sistematico e dannosissimo per la salute pubblica. Fenomeno che da anni, ormai, perdura sistematicamente in questa zona martoriata e contro il quale abbiamo sempre espresso la necessità di inasprire le pene – ma soprattutto gli accertamenti – per cercare di contrastare in modo più efficace tali sistemi.
Il problema vero e serio rimane per coloro che abitano in quella Contrada che sono costretti a subire sia il cattivo odore della spazzatura abbandonata da chi cerca posti nascosti per liberarsi del suo schifo, sia per il fumo carico di sostanze nocive che sono costretti a respirare a causa di qualche inqualificabile soggetto che crede di fare pulizia in questo modo.

sabato 5 maggio 2018

LA LEGGE PUNISCE L'ABBANDONO

I rischi a lasciare rifiuti nell’ambiente.

Che non si debbano buttare rifiuti nell’ambiente è cosa abbastanza scontata non solo dal punto di vista giuridico, ma anche e soprattutto della sensibilità civica.
Le multe – che scattano dal semplice mozzicone di sigaretta all’automobile da rottamare; dal frigorifero ormai arrugginito ai liquidi infiammabili e inquinanti – sono graduate in base alla pericolosità del rifiuto stesso. E si va dalla semplice sanzione amministrativa al reato vero e proprio, che coinvolge la sfera penale. Ma quali sono i rischi per chi crea una discarica abusiva o, semplicemente, viene colto all’atto di abbandonare rifiuti in mezzo a un prato, ai bordi di una strada, lungo un pendio? Lo chiarisce una sentenza della Cassazione.

Divieto di abbandono di rifiuti

La legge punisce l’abbandono di rifiuti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 105 a 620 euro. Se l’abbandono di rifiuti sul suolo riguarda rifiuti non pericolosi e non ingombranti si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 155 euro.
Il colpevole è inoltre tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi (in caso di mancato ottemperamento scattano sanzioni penali piuttosto gravi).








Il ciclo del riciclo – la plastica

mercoledì 18 aprile 2018

VILLA COMUNALE REGINA MARGHERITA

LA VILLA COMUNALE REGINA MARGHERITA, VIENE ANNOVERATA, NEL SITO UFFICIALE DEL COMUNE DI PARTINICO, COME UNA DELLE BELLEZZE NATURALI DELLA CITTA'. 
SITO DEL COMUNE DI PARTINICO 
 COME SI PUO' FACILMENTE NOTARE SI TRATTA DI UNO DEI PIU' GRANDI, RARI, POLMONI VERDI DI PARTINICO.
MAPPA GOOGLE
 NEL SITO GEOPLAN CARTOGRAFIA E MAPPE D'ITALIA, VIENE ADDIRITTURA INDICATA FRA I MONUMENTI.
GEOPLAN CARTOGRAFIA E MAPPE D'ITALIA
ED EFFETTIVAMENTE E' IL BIGLIETTO DA VISITA DELLA NOSTRA CITTA' PER CHI ARRIVA DALL'AUTOSTRADA. PURTROPPO PERO', CHI VIENE A PARTINICO IN QUESTI GIORNI, NON NOTERA' LA BELLEZZA DELLA NOSTRA BELLISSIMA VILLA COMUNALE REGINA MARGHERITA, MA..............
QUESTO...................SENZA PAROLE.





VIA MAGISTRATO GIANNOLA DOPO UN GIORNO...


Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una segnalazione su una discarica a cielo aperto in Via Magistrato Giannola, martedì gli operatori Ato hanno provveduto giustamente a ripulire il tutto.
Oggi mercoledì, a  solo "un giorno" dall'intervento, ci hanno segnalato il primo abbandono.....
MESSAGGIO PER CHI ABBANDONA: NOI CI SIAMO......


lunedì 16 aprile 2018

ENNESIMA SEGNALAZIONE

VIA ANTONINO MAGISTRATO GIANNOLA
ENNESIMA SEGNALAZIONE DA PARTE DI UN NOSTRO CONCITTADINO:
UNA DISCARICA IN PIENO CENTRO STORICO (QUARTIERE SPINE SANTE), PROPRIO A DUE PASSI DA UNA SCUOLA ELEMENTARE, RIFIUTI DI OGNI GENERE INVADONO UNA PARTE DELLA CARREGGIATA DI UNA STRADA TRAFFICATISSIMA METTENDO IN PERICOLO ANCHE GLI AUTOMOBILISTI E I PEDONI (GENITORI CHE OGNI GIORNO VANNO AD ACCOMPAGNARE/PRELEVARE I PICCOLI, COSTRETTI A VEDERE LO SCEMPIO E SENTIRNE L'ODORE). 
CHE DIRE, SARA' STATA OPERA DI UNA PERSONA, DI DUE PERSONE, DI TRE......AVRANNO BUTTATO TUTTO DI NOTTE? NESSUNO LI HA VISTI? 
LE DOMANDE CHE SORGONO SONO TANTE MA UNA PIU' DI TUTTE,..... PERCHE' DOBBIAMO ESSERE COSTRETTI A SUBIRE I LORO RIFIUTI.......?
P.S. IERI SI PARLAVA DI PERIFERIE, OGGI DI CENTRO STORICO, CREDIAMO CHE LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PUBBLICA SIA FONDAMENTALE, COME E' FONDAMENTALE DARE DI PARTINICO L'IMMAGINE DI CIVILTA'  CHE GENTE COME QUESTA OGNI GIORNO CI TOGLIE.

venerdì 13 aprile 2018

Ci appelliamo ai cittadini e alla loro collaborazione perché per dare successo a questo processo è necessario conferire piatti e bicchieri che non contengano residui di cibo e bevande. E noi confidiamo che i nostri lettori saranno, in questo senso, dei cittadini modello.


Dove si buttano i bicchieri, le posate e i piatti di plastica? Nell'indifferenziato o nella raccolta della plastica? È forse colpa del tipo di materiale plastico usato? Dello spessore? Sono gettati via troppo sporchi?
La realtà è che si tratta solo di un problema legislativo.
Prima del 2012, le normative europea ed italiana prevedevano, infatti, l’obbligo di riciclaggio solo per i prodotti in plastica che rappresentano imballaggi. Era sancita per legge la responsabilità condivisa, in fatto di raccolta e riciclo degli imballaggi (indipendentemente dal materiale di cui sono costituiti, quindi plastiche come anche carta, cartone, alluminio, vetro, ecc.), tra i produttori e le pubbliche amministrazioni.
La normativa stabilisce, in pratica, il principio che chi inquina deve pagare, ossia deve assumersi l’onere economico del trattamento opportuno dei prodotti dopo il loro scarto. Le amministrazioni (tramite società pubblico-private ed ex municipalizzate) recuperano gli imballaggi dalle abitazioni dei singoli cittadini, dagli uffici e dai piccoli esercizi commerciali. I produttori, invece, riuniti in specifici consorzi nazionali, li raccolgono presso i grandi esercizi commerciali e le aziende. Tali consorzi versano ai Comuni un corrispettivo economico che ha lo scopo di coprire le spese legate alla raccolta differenziata e all’avvio verso il riciclo. Il recupero delle materie plastiche è di competenza del COREPLA (COnsorzio Recupero PLAstica), che confluisce insieme agli altri consorzi di filiera nel CONAI (COnsorzio NAzionale Imballaggi).
Piatti, bicchieri e posate di plastica non si riciclavano(ed in alcuni comuni , ancora non si riciclano), dunque, esclusivamente perché non costituiscono imballaggi, pertanto i produttori non versano per essi alcun contributo al CONAI.
Ciò non impedisce alle singole amministrazioni pubbliche di recuperare le stoviglie in plastica ed avviare anch’esse al riciclo. Ma ovviamente tale processo ha un costo non indifferente che i Comuni, mancando il contributo da parte delle aziende produttrici, spesso non possono affrontare.
Già dal maggio 2012, è stato siglato tra Corepla, Anci e Conai l'accordo secondo cui, piatti e bicchieri di plastica monouso, vanno conferiti nella plastica anche se restano ancora fuori le posate in plastica che andranno gettate nell'indifferenziato.
Sono state così accolte le istanze di numerosissimi Comuni italiani. Da questa estensione, potrà derivare non solo un beneficio ambientale ma anche l’opportunità per i Comuni di veder potenzialmente aumentare in misura considerevole i corrispettivi ricevuti a fronte del materiale correttamente conferito. 
Unica regola MOLTO IMPORTANTE è "porre attenzione a come si conferisce: piatti e bicchieri monouso devono essere privi di qualsiasi residuo solido o liquido. Vanno quindi adeguatamente svuotati prima del conferimento, fatte salve le normali tracce di quanto hanno contenuto, ciò al fine di non sporcare tutto il materiale raccolto e di non rendere più gravoso ed antigienico il successivo lavoro di selezione e di avvio a riciclo o recupero."
Ma se da un lato il riciclaggio acquista terreno, lo spreco di certo non diminuisce, soprattutto in campo di imballaggi e di accessori usa e getta. Nei supermercati proliferano le monoporzioni già preparate di qualunque genere di cibo (carne, formaggi, insalate, verdure, dolci, ecc), tutte rigorosamente contenute in vaschette di plastica sigillate con cellophane. In più le esigenze di risparmio di tempo di molti cittadini portano all’uso (spesso anche eccessivo e disattento) di piatti e stoviglie di plastica. Tutto questo costituisce uno spreco immane. Per quanto le tecnologie e le infrastrutture per il riciclo aumentino, nonché l’attenzione verso tale pratica, resta il fatto che non consumare affatto è meglio. Il riciclo della plastica richiede pur sempre impiego di energia, nonché emissione di gas serra, durante il processo industriale. È dunque in ogni caso preferibile acquistare alimenti sfusi e articoli di ogni genere privi di imballaggio o con involucro in carta. Inoltre, è opportuno evitare i monodose e, soprattutto, le stoviglie usa e getta. Queste ultime sono infatti l’emblema dello spreco: non sfruttano la virtù fondamentale della plastica, ossia la resistenza nel tempo, e non vengono riciclate.
Sembra una buona notizia vero? Mica tanto, considerato che non esiste una filiera di recupero di piatti e bicchieri di plastica e che questi con molta probabilità finiranno per essere comunque bruciati negli inceneritori. Perciò vale comunque ricordare che è sempre meglio non usare né piatti in plastica né bicchieri in plastica. Il 33% del materiale di plastica raccolto con la differenziata non viene portato al riciclo ma all'incenerimento, perché inadatto alle attuali filiere di recupero. E questo perché si tratta dei cosiddetti imballaggi misti, materiali molto diversi tra loro. Le filiere che funzionano meglio sono quelle relative alle bottiglie, ai flaconi, ai film, ai sacchetti e alle cassette (sempre di plastica) dell'ortofrutta. I piatti monouso di plastica sono fatti con tipi di plastica diversi (alcuni polistirolo, altri polietilene, altri pla) ma allo stato attuale nessuno di questi tipi andrebbe a un effettivo riciclo. Ci sono due opzioni: potrebbero essere messi subito assieme agli imballaggi misti e destinati all'incenerimento, oppure assieme ai flaconi e scartati successivamente come materiale incongruo. E quindi, di nuovo, finirebbero o in discarica o inceneriti. A questo punto dobbiamo auspicare che effettivamente - come accennato da Corepla – venga attivata una nuova filiera, per rendere effettivamente utile l'inserimento di piatti e bicchieri monouso nella raccolta differenziata della plastica.Negli ultimi anni si è registrato un forte incremento del recupero di imballaggi in materiale plastico: i più recenti dati relativi agli USA parlano di oltre un milione di tonnellate di bottiglie riciclate all’anno.
Al momento la percentuale di tali rifiuti recuperati è di circa il 24%, ma ci si aspetta un ulteriore aumento nel prossimo futuro, in virtù della crescente attenzione al tema da parte di consumatori e aziende specializzate nel riciclaggio. “La gente finalmente riconosce che la plastica è una risorsa troppo preziosa per essere sprecata”, afferma con soddisfazione Steve Russel, amministratore delegato della Divisione Materie Plastiche della ACC. “Le plastiche riciclate possono essere trasformate in tantissimi utili prodotti”, aggiunge Steve Alexander, direttore esecutivo di APR, “come nuove bottiglie, tappezzerie, rivestimenti, indumenti di pile, arredi da esterni, ecc.”

NO A PIATTI E BICCHIERI IN PLASTICA DURA RIUTILIZZABILI E POSATE
Resteranno invece esclusi dal riciclo i piatti e bicchieri durevoli non usa e getta, anche se in plastica.
Anche le posate di plastica, di frequente fedeli compagne dei piatti e dei bicchieri monouso sulla tavola, al momento non potranno essere destinate alla raccolta della plastica e dovranno dunque continuare ad essere gettate nel residuo indifferenziato. Lo stesso vale per i bastoncini per mescolare le bevande.
Tali materiali, in base alla direttiva 2004/12/CE del Parlamento europeo, non possono essere considerati “imballaggi”. La raccolta differenziata della plastica infatti, riguarda solo gli oggetti concepiti per contenere, proteggere e trasportare delle merci.

NO A PIATTI E BICCHIERI IN MATERIALE BIODEGRADABILE
Piatti e bicchieri in mater B, devono continuare ad essere conferiti nei contenitori per la raccolta dei rifiuti organici.

RACCOLTA DIFFERENZIATA PLASTICA: COSA METTERE NEL CASSONETTO

Vediamo allora nel dettaglio, cosa conferire e cosa no nell’apposito contenitore per la raccolta della plastica:
COSA INSERIRE
Bottiglie (acqua, bibite, olio, succhi di frutta, latte)
Flaconi dei detersivi e degli altri prodotti utilizzati per l’igiene della casa e della persona (shampoo, cosmetici)
Vasetti di salse, creme e yogurt
Bustine delle merendine
Piatti e bicchieri monouso di plastica
Imballaggi delle confezioni di acqua, bibite, rotoli di carta
Imballaggi a bolle per elettrodomestici
Buste di pasta, riso, patatine, cioccolatini, caramelle ecc
Imballaggi adoperati per il confezionamento dei capi di abbigliamento
Blister e involucri sagomati
Vaschette per il confezionamento di gelato, frutta e verdura
Vaschette in plastica delle uova
Reti per frutta e verdura

COSA NON INSERIRE
Giocattoli
Attrezzi da cucina
Penne
Posate in plastica
Piatti e bicchieri in plastica rigida
Tubi da giardinaggio
Accendini
Piccoli elettrodomestici
Bastoncini adoperati per mescolare le bevande
Bacinelle
Squadrette e righelli
Tastiere e mouse
Cd musicali e custodie
Sedie in plastica
Sottovasi